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martedì 6 agosto 2013

OCCHIO AL FALEGNAME CHIAC-CHI-ER-ONE

In un paesino sperduto della Basilicata, il nostro falegname di fiducia, il caro Peppiniello, aveva purtroppo chiuso la partita IVA e riposto così le sgorbie e le pialle.

Mi rivolsi, sebbene contro il parere di mia zia, ad un  sedicente falegname, presunto amico ma FALSO E TRADITORE, come del resto colà ne ho avuti tanti intorno, che mi ha fregato parecchi soldi per due portoni... 

Portoni (?) che dopo un mese dall'istallazione hanno cominciato a dare problemi perché il legno non era stagionato e s'infarciva. Le mie lamentele sono continuate nel tempo ma lui trovava sempre scuse, si negava, bisognava pregarlo per farlo andare ad aprire visto che i portoni restavano bloccati. Dovevo dare retta alla buonanima di mia zia e rivolgermi altrove: "buon sangue non mente!" .
Quando alla fine gli ho fatto la lettera di diffida ad intervenire con riparazione e sostituzione, ha auto il  coraggio di  affermare che erano problemi di "manutenzione". Ma io ho chiamato un perito da Roma e dopo aver letto la  sua perizia tecnica ho capito che la situazione era ancora più grave di quanto pensassi. Fatti una sega elettrica e con quei portoni ricavaci legna da caminetto che è meglio!

Caro mt.1,2o come ti chiami, se hai un minimo di dignità  ed onestà, regolati di conseguenza e sostituisci i due portoni, senza avvocati e senza giudici. Manutenzione un corno...hai approfittato dell'amicizia e della buona fede e starai a vedere.. come il cielo te la farà pagare se non rimedi, perché lassù ho un Giudice Supremo che è il Padreterno  e mi vendica sempre, anche contro il mio parere! Mi sono fidata di te e ti ho anche curato con tanta  attenzione e buon cuore e mi sono rivolta a te credendo di avere a che fare con un amico.  Mi fate orrore e anche pena per tanta meschinità.


Massimo Cecconi
Maestro D'Arte Decoratore Accademico
Via Valle del Grottone 38
00142 Roma


OGGETTO:  Consulenza Tecnica n.2 portoncini ingresso abitazione Dott.ssa Agnesina Pozzi, in località San Severino Lucano, Potenza. Allegate n. 5 foto formato A4 come parte integrante.

 In data  23 maggio 2013 il Sott. si reca, su incarico della Dott.ssa stessa, nel luogo di cui all'oggetto per eseguire perizia specifica descrittiva dei lavori posti in opera.



RILIEVI:


Si osserva, ad una dettagliata visione, che i due portoncini sono stati realizzati con telaio ad innesto su tutti i lati, sia verticali che orizzontali, usando legno di medio massello di tipo "pino russo".

L'interno riempitivo è stato realizzato con doghe da 12 cm incollate ed ancorate tra di loro, al fine di chiudere lo spazio; non è stata usata un'unica lastra massello che chiudesse dentro il telaio, al fine di una più sostanziale tenuta;  il tutto, poi, incastonato ed incorniciato con piccola cornice sagomata, ugualmente incollata sulle stesse doghe, se di doghe si può parlare.



MATERIALI  USATI:


·         Cerniere in ottone di piccole dimensioni non equilibrate col peso della porta in questione, in quanto il telaio stante di ancoraggio non è sufficientemente spesso; quindi risulta debole per il mantenimento ed il movimento dell'intero portone.


·         La chiusura centrale è stata realizzata con scalpellatura a foro, privo di imbotto in metallo; quindi il rischio di rottura, per la presenza di sottile parete, appare certo. Le chiusure metalliche, sia superiori che inferiori, sono affidate sempre all'ancoraggio di piccolissime viti Park, quindi non affatto sicure alla tenuta anche a media spinta.
·         Ad un'osservazione dettagliata dei materiali in legno si osservano restringimenti degli stessi, formando spazi scollati e causando fessure di luce.  Osservando e descrivendo i lavori eseguiti dei due portoncini d'ingresso principale, che dovrebbero quanto meno garantire la sicurezza dell'abitazione, l'ebanista in oggetto non ha poi considerato né clima né tantomeno usato i prodotti che non consentono, a determinate altitudini e alle intemperie climatiche, di far flettere il legno; in tal modo il legno, che dovrebbe rimanere compatto e solido ha invece lasciato spazio allo spellamento della vernice finale vetrificante (prodotto negativo per il tipo di lavoro eseguito)  tanto da aprirlo e corroderlo, creando anche del marciume abbastanza profondo come da foto allegate. Il legno usato per tale lavoro non è sufficientemente stagionato in modo naturale, con i tempi naturali, e con gli ambienti naturali; inoltre, a causa probabilmente di calcoli non esatti sulla quantità di legno necessario, sono stati aggiunti dei tasselli che non danno assolutamente nessuna forza all'intero massello, anzi ne indeboliscono la tenuta.

·         Gli impregnanti, e soprattutto la vernice finale responsabile dell'impermeabilizzazione del legno tutto, non si è dimostrata idonea.

·         Le parti in ferro altrettanto inidonee ad una tenuta di stabilità, si sono dimostrate scompensate  e inadeguate per sostenere il portoncino in sicurezza di chiusura, considerando anche che i fermi  superiori e inferiori vanno  a poggiare direttamente sulla nuda soglia, senza un'anima in ferro. Le serrature e le maniglie sono normali come vedasi da porte interne. Le pareti di serramenta sono anch'esse di scarsa qualità: si dovrebbe usare tutt'altro materiale. Nel caso specifico non è possibile, pur volendo, sostituirle; in quanto la struttura è troppo debole.

Allo stato attuale, come suggerito, pur facendo una rivisitazione di manutenzione, con preparati specifici, al legno ed al luogo ove sono posti, non si arriverebbe mai a ridonare la salute dei portoncini stessi, in quanto l'erosione è ormai annerita e profonda, le pareti sono annerite e scollate, la volumetria è diminuita di qualche millimetro e peggiorerà rapidamente.

CONCLUSIONI

Si conclude deponendo che il lavoro eseguito, il legno usato, i materiali impiegati, NON SONO IDONEI  ALLA SICUREZZA, se benché minima, per la necessità del committente.

In fede
lì 25 Maggio 2013
CECCONI MASSIMO

PS: si allegano n.5 foto formato A4 con tutte le sezioni che possono dare luogo all'osservazione dello stato e della decadenza di tali lavori posti in opera.

















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